lunedì 13 aprile 2015

LIVORNO ACOUSTICS - Simone Soldani (Bimbo)

Foto by Ass. Fotografica Il Salmastro
Simone Soldani, alias "Bimbo", è un cantautore livornese molto interessante in quanto riesce a unire originalità e fruibilità nelle sue canzoni sempre molto orecchiabili ma mai banali. Nelle sue canzoni si possono benissimo riconoscere le influenze dei grandi cantautori italiani, Battisti sopratutto, che Simone riesce a modernizzare e a fare proprie.
Con lui siamo andati all'interno del Forte San Pietro, dove una volta avevano sede i Macelli pubblici, che versa in pessime condizioni. Ci sembrava uno sfondo adatto allo scenario apocalittico che Simone canta nella sua canzone.






N.B. Prima di cominciare, ti avvisiamo che ogni intervista di Livorno Acoustics è suddivisa in due parti. La metà che leggerai qui di seguito è incentrata sul processo creativo del cantautorementre l'altra metà che potrai leggere su Occhio Livorno approfondisce  gli aspetti legati al suo rapporto con le istituzioni e con la professione di artista.


Foto by Ass. Fotografica Il Salmastro
1. Cosa significa per te essere un creativo? 
Mettere in discussione un manuale d'uso.

2. Cosa ti ha spinto a scrivere canzoni di tuo pugno, piuttosto che interpretare canzoni di altri artisti? 
Questa domanda mi crea un po' di difficoltà perché per me questi due mondi sono molto distanti e viaggiano fin dal loro primo istante su percorsi totalmente diversi, quindi per me interpretare canzoni di altri non rappresenta un'alternativa.


3. Qual'è il tuo approccio alla composizione musicale? 
Immaginate un recipiente pieno di lego dove metto tutte le idee e dove vado a ripescare ogni volta che ho bisogno di scrivere un brano. Interessante diventa quando tra i mattoncini trovo un pezzetto di pongo che non ricordavo più di aver messo nel recipiente.


4. Qual'è invece il tuo metodo per la scrittura dei testi? 
Scrivo un testo tutto di getto, lo lascio decantare e quando lo rileggo lo faccio con un occhio distante, come se lo avesse scritto una persona con la quale non sono in sintonia. Non so perché, ma lo faccio spesso. Forse perché non riesco ad essere conviviale con ciò che voglio comunicare.

Foto by Ass. Fotografica Il Salmastro
5. Qual'è la tua canzone di cui sei più soddisfatto? Ce la racconti? 
Devo ancora scriverla. Ogni canzone che ho scritto rappresenta un tentativo di arrivare alla mia canzone preferita. Ogni brano contiene un piccolo frammento al quale sono molto affezionato.

6. Com'è suonare in una band? 
È la maniera più bella e più alta di condividere l'amicizia senza parlare troppo, ma ė anche il modo migliore di dilapidare ricariche telefoniche per organizzare una prova!

7. Come avviene il processo di arrangiamento di un brano? 
Cerco di dare un colore omogeneo a tutti i brani che sono contenuti in un album, per facilitare l'immersione dell'ascoltatore. Dal vivo invece mi piace ogni volta cambiare abito alle canzoni e arrangiarle diversamente in funzione del posto dove verranno eseguite.

Foto by Ass. Fotografica Il Salmastro
8. Quanto peso dai a fattori come il nome della band e la sua immagine? 
Fondamentale. Il look è un estensione del messaggio sonoro ed è chiaramente una forma di comunicazione e, in quanto tale, racconta come realmente siamo. Da non confondere però con la moda, che è tutt'altra cosa. Per essere più chiaro vi porto l'esempio di due dei miei artisti preferiti Daniel Jonhston  e Kim Deal dei Pixies, il loro modo molto semplice di vestirsi unito al loro messaggio diventa una miscela così prorompente da far sentire Vivienne Westwood una stilista di H&M.

9. Come affronti le esibizioni live? 
Con molta concentrazione e anche un pizzico di ansia perché voglio che tutto vada per il meglio.

10.  Fai un bilancio della tua attività di musicista fino a questo momento. 
Preferisco non fare mai bilanci, specialmente in questo periodo di crisi...rischierei di togliere poesia e spontaneità a questo hobby costoso che è per me la musica.
















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