giovedì 13 marzo 2014

La colonna sonora della vita

Chi di noi non ha avuto una propria “colonna sonora” cominciata con le canzoni che ascoltavano i nostri genitori, quando noi eravamo ancora piccoli, per poi continuare con le band, i cantanti e i cantautori nei quali ci siamo imbattuti sul nostro percorso e che hanno musicato le nostre vicende di vita quotidiana?


Chiunque si ricorderà di “quella canzone che ascoltava sempre mio padre”… e anche di quella canzone che, da ragazzini, ci faceva impazzire!
Personalmente io, nata nel 1988, ho cominciato con la musica di Mango, Battiato, Pino Daniele, Queen, Beatles. Di certo non ero io a mettere il disco di Battiato o dei Beatles in casa… erano i miei genitori e io, come una spugna, ho imparato ad apprezzare subito quella musica.
Ognuno avrà i suoi cantanti: chi De Andrè, chi Baglioni, chi Zucchero… non voglio stare a indagare su chi è meglio o chi è peggio, ciò che importa è che tutti noi abbiamo la nostra colonna sonora e che comincia dai tempi in cui ancora non eravamo capaci neanche di camminare.

La musica, come tutte le arti, ha la sua evoluzione… il problema nasce quando questa evoluzione, invece di modificare le cose, non dico in meglio ma semplicemente in qualcosa di diverso, le trasforma in peggio. La musica da tanto tempo è diventata un prodotto commerciale, ma questo non ha impedito a belle canzoni (purtroppo pochissime…e saranno sempre meno) di venir fuori ancora oggi.
I bambini di oggi hanno come loro colonna sonora le canzoni di Violetta, Justin Bieber o degli One Direction…
Questa “musica” è commercializzata appositamente per loro ed è più che normale che questi ingenui bimbi ci si buttino a capofitto (sperando che Violetta non faccia come Miley Scyrus, che pochi anni fa era l’idolo delle bambine nella veste di Hanna Montana…).
Quello che mi preoccupa è che nella cultura musicale di questi bambini non esiste alcuna mediazione da parte dei genitori.
Quando ho fatto la mia prima lezione nelle varie classi delle elementari ho chiesto ai bambini quali fossero i loro hobby, se ascoltassero musica normalmente in casa, e quale fosse la loro canzone preferita. Siete curiosi di sapere cos’è è venuto fuori? Su circa 100 bambini tutti fanno sport: calcio, nuoto, rugby… a uno soltanto piace disegnare e a una soltanto piace leggere.
Ad un bambino piacerebbe suonare la batteria ma “ovviamente” non lo fa perché i genitori lo mandano a calcio 3 volte a settimana.
Gli hobby artistici sono evidentemente visti come enormi perdite di tempo. La musica, a sentire loro, la ascoltano... praticamente MAI in casa.


Non esiste mettere un album nel lettore cd dello stereo di casa. La maggior parte di essi non sa nemmeno cosa siano i cd né un album di canzoni (nemmeno in digitale). La musica ormai per loro è un rumorino di sottofondo che li accompagna nei viaggi in macchina da casa a scuola o mentre vanno a trovare i nonni. E volete sapere qual è la loro canzone preferita? A chi non mi ha risposto Violetta, One Direction e Justin Bieber piace nientepopodimeno che Gangnam Style!
Probabilmente il titolo dell’unica canzone che si ricordavano.
Perché la musica come la intendiamo noi nelle loro vite è pressoché assente. Qualche bambino non si è invece fatto problemi a dirmi che a lui la musica fa schifo e che non l’ascolta mai.
Eppure poi è tornato da me, dopo che gli avevo fatto ascoltare “Il Gatto e la Volpe” di Bennato, per dirmi che con quella canzone “gli avevo fatto piacere un pochino la musica”…
C'è da domandarsi se quel bambino avesse mai avuto idea di cosa fosse la musica!
Magari alcuni di voi penseranno: “E che problema c’è se i bambini non ascoltano più musica? La musica non è né pane né aria, si campa benissimo anche senza”.
A coloro che la pensano così auguro di vedere il loro film preferito senza la colonna sonora.

Noemi Pacini



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