Chi è Andrea Dani e come è nata la passione per la fotografia. Si sente spesso di geometri (la sua professione) con il pallino per la fotografia. C'è un legame tra lavori così diversi uno dall’altro?
Eccomi. Andrea Dani, classe ’69. Ultimo di quattro poliedrici fratelli. Come scrissi sul mio blog “se fossi nato 100 anni fa sarei stato un pittore”.
Ho la fortuna di essere
nato in una città di mare come Livorno con un clima mite gran parte
dell’anno (da buon livornese DOC faccio il bagno in mare anche di
inverno) e questo mi aiuta molto nel riuscire a fare sempre qualche
scatto interessante.
Ho cercato sempre di dare un risvolto pittorico alla mia fotografia.
Fin da piccolo mi è
sempre piaciuto disegnare, colorare e dipingere. Questa passione mi
ha permesso di conoscere e apprezzare il mondo della pittura e più
nello specifico i pittori che hanno fatto scuola nella mia città
nella seconda metà dell’800 e la corrente dei Macchiaioli (quali
Fattori, Natali, March e molti altri).
I loro quadri mi hanno
sempre affascinato e la voglia di “provarci” è stata forte. I tempi moderni, la tecnologia, il poco tempo a disposizione mi hanno indirizzato verso la
fotografia, a cui ho cercato sempre di dare un risvolto e un
ispirazione pittorica. Ogni volta che scatto penso sempre “e se
fosse un quadro come verrebbe?”
Quella della fotografia
infatti è una passione nata poi nei primi anni 80, quando mia
sorella (per esigenze universitarie) comprò la prima reflex, una
vecchia Praktica a focale fissa, con la quale, quando me lo
permetteva, ho iniziato a fare i primi scatti e a imparare i primi
rudimenti della fotografia…. Ho cassetti pieni di diapositive fatte
in quegli anni.
Essendo appassionato di
tecnologia con l’avvento del digitale la passione è cresciuta
ancor di più, il diffondersi di internet mi ha permesso di
documentarmi e apprendere nozioni e trucchi, con alcuni viaggi (Stati
Uniti, Messico, Inghilterra, Grecia ecc.) fatti in questi ultimi anni
tale passione è poi esplosa… quindi arrivò la prima bridge
(comprata nel 2002 a Camp Darby!), poi la prima reflex mia nel 2013,
fino all’ultimo upgrade nel luglio scorso (la Canon Eos 70D)…
Guardando il mondo da un obbiettivo mi sono reso conto che la vita, nel bene e nel male, è piena di momenti indimenticabili e posti stupendi, che siano il Gran Canyon o la piazzetta sotto casa, basta saper guardare.
La fotografia macchiaiola di Andrea Dani.
Pubblicando poi foto sui
vari social (prima Tumblr, poi Facebook) ho riscosso sempre più
successo che mi ha portato a fare esposizioni e proiezioni con grande
soddisfazione personale.
Addirittura su un
articolo pubblicato su Urbapost.it riguardante il sottoscritto, la
mia fu definita “la fotografia macchiaiola di Andrea Dani”… non
potete immaginare come mi sono sentito quel giorno!
Il curioso binomio
geometra/fotografo forse (la butto lì) potrebbe nascere dal fatto
che la fotografia comunque è studio delle forme e dei luoghi che ci
circondano, composizione di oggetti nello spazio, tra focali,
aperture e tempi è anche calcoli e nozioni di matematica, tutte cose
che si apprendono ai tempi della scuola (specialmente ai geometri
appunto)
Come
è nato il progetto Livornot? E In particolare: cosa significa
Livornot?
Il progetto LIVorNOT nasce il 5 luglio del 2011, quando decisi di rendere omaggio alla mia città natale, pubblicando, o come preferisco definire, “esponendo” ogni giorno (e ripeto, ogni santo giorno dal 2011) sul mio blog fotografico scorci, paesaggi e persone o situazioni che rendono questa città davvero unica.
LIVorNOT: VIVERE O NO
Gli scatti sono sempre
puliti, spesso con rimandi alla fotografia d'architettura, e
raccontano l'amore per la fotografia e per la nostra città… una
città che ci regala ogni giorno la possibilità di avere a portata
di mano scorci, colori, sfumature e inquadrature davvero uniche.
Il nome del progetto
LIVorNOT accosta e condensa il nome della città con un inglesismo,
da me inventato, interpretabile come LIVE OR NOT, ovvero VIVERE O NO,
un vero e proprio appello a Livorno per spronarla a rendersi viva
tramite le bellezze architettoniche e naturalistiche che essa ha e
che con le foto pubblicate cerco di far conoscere al mondo intero.
Avere l’obiettivo di pubblicare una foto al giorno è una motivazione eccezionale che ti dà lo stimolo per osservare con molta più attenzione quel che hai dintorno in ogni momento e in ogni situazione, pronto eventualmente a cogliere l’attimo giusto.
Ad oggi il progetto
“LIVorNOT” possiede un archivio di quasi 2.000 fotografie
consultabile sulla pagina del blog www.livornot.it e annovera
più di 3.200 lettori ,sempre in costante crescita (a cui ultimamente
si è abbinata anche la pagina di Facebook “Livornot by Andrea
Dani” con più di 2.000 followers) che giornalmente scoprono la
nostra città, collegandosi da ogni angolo del mondo (messaggi e
complimenti arrivano appunto dall’Australia e Nuova Zelanda,
dall’India, dall’Argentina fino agli States e da ogni parte
d’Italia) dove molto spesso chi mi scrive si meraviglia di quanto
bella ma poco conosciuta sia questa città.
Avere
l’obiettivo di pubblicare una foto al giorno è una motivazione
eccezionale che ti dà lo stimolo per osservare con molta più
attenzione quel che hai dintorno in ogni momento e in ogni
situazione, pronto eventualmente a cogliere l’attimo giusto.
Qualche
altro progetto in testa per il futuro?
Ho tanti progetti nella
mia testa, tanti desideri, tanti contatti con cui sto iniziando
collaborazioni interessanti ma per il momento (anche per un pizzico
di scaramanzia) preferisco tenere tutto ciò per me…
Il sogno sarebbe quello
di pubblicare un libro con le mie migliori fotografie di Livorno, ma
i costi di produzione per adesso mi frenano nell’intraprendere
questa cosa.
Con l’arrivo della
buona stagione vorrei inoltre organizzare qualche workshop da fare a
singoli elementi che vogliono saperne di più, facendo uscite serali
al tramonto (esperimento già fatto lo scorso anno con ottimi
risultati) e mi sto organizzando in tal senso.
In
quale momenti della giornata vai a scattare di solito? Dipende
dall’umore, dal momento o scegli con cura luogo ed ora.
Per capire l’orario in
cui scatto basta guardare un po’ di mie foto e si comprende che
ovviamente prediligo le ore serali, la tanto decantata “Golden
hour”… diciamo che da metà mattinata a metà pomeriggio la
macchina fotografica non la tiro fuori quasi mai.
I luoghi dove scattare
foto di solito li pianifico il giorno stesso, sempre prima
monitorando il meteo e le effemeridi… cosa fondamentale per il
risultato di una foto infatti è la luce e se le previsioni
annunciano giornate grigie, scirocco, pioggia, raramente porto la
macchina dietro…
Al contrario se il meteo
prevede libeccio, tramontana, cambi repentini del tempo o fenomeni di
instabilità quelli sono i giorni adatti per scatti doc.
Ho molti altri
accorgimenti per scattare buone foto che magari spiegherò, per chi
lo vuole, a quattrocchi più avanti
Che
obiettivi usi. Quanta importanza dai alla post produzione e
all’utilizzo di filtri?
Il mio modesto parco
obiettivi attualmente è formato da:
- Canon EF 50mm/1:1,8… il classico cinquantino
- Canon EF-S 10-22mm f/3.5-4.5 USM… il grandangolo per eccellenza (su APSC)
- Sigma 17-70 mm-F/2.8-4 (C) DC MACRO OS HSM… un bel “tutto fare”
- Canon EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS II… buon teleobiettivo
- Tamron AF 18 - 270mm F/3.5 - 6.3 Di II VC PZD… tuttofare da viaggio (qualitativamente scarso)
Direi che la post
produzione ha un importanza fondamentale nella riuscita di un mio
scatto e occupa quasi il 50% del tempo a cui dedico ad una
fotografia. La foto grezza (io scatto esclusivamente in formato RAW)
che esce dalla macchina diciamo che è la bozza, lo schizzo…
ovviamente deve essere ben composta, ben fatta, scattata con la luce
giusta e senza errori grossolani di inquadratura.
Con la post-produzione
(nel mio caso uso Lightroom) faccio quello che farebbe un pittore con i pennelli e i colori. Gli do quel tocco personale,
agisco su contrasto, luci ed ombre per trasformarla nell’immagine
che ho nella mente dal momento che l’ho scattata. Per“etica”
personale inoltre dico che di solito non uso software per rimuovere
oggetti o soggetti scomodi presenti nell’immagine (operazione che
cerco di fare solo al momento dell’inquadratura e dello scatto).
Infine per quel che
concerne i filtri devo dire che ne uso veramente pochi… soltanto un
semplice polarizzatore nel caso debba fotografare il nostro magnifico
mare calmo, e niente più.
Dopo qualche anno di
fotografie a paesaggi mi sono deciso (un paio di anni fa) a comprare
il Canon EF-S 10-22mm f/3.5-4.5 USM… il grandangolo per eccellenza
ed è stato amore a prima vista.
L’80% delle fotografie
infatti le scatto con quell’obiettivo… ovviamente ci vuole
l’occhio abituato perché è facile incappare in errori (vedi linee
cadenti o distorsioni esteticamente brutte)
Come
sei arrivato al livello attuale? Completamente autodidatta (libri?) o
seguendo un corso/mentore? Nel caso di libri, potresti elencarne
qualcuno che hai trovato particolarmente utile?
La maggior parte delle
nozioni inerenti la fotografia le ho apprese, da una ventina d’anni,
da libri e documentandomi su internet (fonte davvero inesauribile di
informazioni se si sa cercare nella giusta maniera)… col tempo però
ho sentito il bisogno di dovermi interfacciare , rapportarmi con
qualcuno, avere consigli e critiche e fu così che qualche anno fa ho
intrapreso un corso di fotografia dal grande Paolo Bonciani,
(fotografo storico e pluripremiato di Livorno) presso il Circolo
Culturale Alberto Bonciani.
Esperienza che mi ha
fatto crescere ulteriormente, specialmente durante le lezioni in cui
venivano discusse le fotografie dei vari soci… proprio dalle
osservazioni e dalle critiche fatte di chi fa questo lavoro da una
vita ho potuto apprendere gli errori più comuni, le tecniche per
dare vita ad una foto e tutti quegli accorgimenti che magari dai
libri non si recepiscono.
Tra i vari libri che mi
hanno aiutato nella crescita c’è uno che consiglio in particolare
ovvero “Il libro della fotografia digitale” di Scott Kelby… una
sorta di manuale abbastanza compatto dove vengono date nozioni
fondamentali e basilari, spiegate in maniera semplice e chiara.
Sia chiaro però… ho
sempre tantissimo da imparare ancora, così come sono convito che ci
sarà sempre e dico sempre, da imparare.
Ciao, grazie… AndreaEcco alcuni obiettivi consigliati da Andrea che potete trovare su amazon:
E “Il libro della fotografia digitale” di Scott Kelby
Grande Andrea!
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