Lo so è triste, la malinconia è inevitabilmente nell'aria e ci entra dentro. Che vi piacciano i caldi (bollenti, direi) mesi estivi o meno, questa sensazione non potete non provarla.
Ma siete felici, con l'avvicinarsi dell'autunno Livorno Artistica riprenderà a macinare pagine e pagine su questo blog presentandovi nuovi creativi e tenendovi aggiornati su quelli già conosciuti!
Oggi è la volta di un giovane scrittore.
Micheal Marini ci parla di sé e del suo primo libro, "Instabili".
Seguitelo sulla sua pagina ufficiale (clicca qui) e leggete la sua ascesa al mondo della creatività.
Mi chiamo Michael Marini, sono nato a Livorno nell'agosto del 1992, da padre livornese e madre dominicana. Non mi sono mai mosso da qui, per ora, fatta eccezione per qualche viaggio. In questa città sono cresciuto e mi sono avvicinato, sin dalle elementari, al mondo della letteratura.
Il primo libro più “impegnativo” che ho letto, dopo i vari Capitan Mutanda e libri per bambini in generale, è stato Harry Potter e la pietra filosofale. Oltre al mondo dei libri, alle medie, mi sono tuffato nel circolo della musica, interessandomi soprattutto al mondo del rock e a tutte le sue sfaccettature.
In piena età adolescenziale e ormonale, forse distratto dallo sport (ho praticato la lotta libera a livello agonistico per una decina di anni, raggiungendo risultati anche a livello nazionale), dalle ragazze e da una scuola che poco ci combinava (mi sono diplomato all'ITI Galileo Galilei come perito elettrotecnico), mi sono un po' distaccato da quegli interessi, mettendo da parte temporaneamente la mia sensibilità artistica.
In piena età adolescenziale e ormonale, forse distratto dallo sport (ho praticato la lotta libera a livello agonistico per una decina di anni, raggiungendo risultati anche a livello nazionale), dalle ragazze e da una scuola che poco ci combinava (mi sono diplomato all'ITI Galileo Galilei come perito elettrotecnico), mi sono un po' distaccato da quegli interessi, mettendo da parte temporaneamente la mia sensibilità artistica.
È esattamente nell'estate dell'anno dopo la maturità che la mia avventura inizia. In quel periodo non ero proprio il fior fiore dell'allegria. Non riuscivo a trovare un lavoro ed ero da poco uscito da una relazione di due anni. Ero incazzato con il mondo, con la società, non capivo cosa avevo di meno degli altri e perché ero così malinconico. Insomma, iniziai, per la prima volta, a pensare seriamente alla vita da un punto di vista più grande, quasi universale. Molte domande mi sorsero spontanee nella testa: Perché esistiamo? Perché dovrei vivere come un cane mentre altri se la spassano? Che giustizia è mai questa? Le classiche domande pseudo esistenziali.