lunedì 19 giugno 2017

Scrivere, amore e tormento - La passione di Anna Campani

Bentornati amici di Livorno Artistica!
Questa settimana abbiamo il piacere di farvi conoscere Anna Campani. Scrittrice e giornalista.
Leggete cosa ci ha raccontato della sua passione, che come capita per qualsiasi tipo di arte, richiede molto sacrificio ma regala anche grandi soddisfazioni.

“Ama il tuo sogno seppur ti tormenta”. Ho sempre concepito in questo modo la scrittura. Questa frase rappresenta per me, al massimo, quella passione che si è tramutata in vita e esigenza nel corso degli anni. Non ricordo il momento preciso in cui ho capito che vivere senza scrivere sarebbe stato per me impossibile, forse non lo ricordo perché è sempre stato così, da sempre, dal primo respiro. Fin quando da bambina ho cominciato ad esprimere le mie emozioni con bigliettini di carta, scritti a penna con una calligrafia incerta. Perché esprimere quello che sentivo con la parola scritta era molto più facile è lo è ancora.



Quando mi hanno chiesto di scrivere di me, di questa mia strampalata malattia dello scrivere, perché si è veramente una malattia, a volte simile a una febbre passeggera, delle volte così terribilmente uguale a una malattia che ti porta alla morte, sono rimasta qualche giorno a riflettere. Parlare della scrittura è facile, naturale, parlare di me è sempre stato un quasi problema. Non è facile parlare di sé stessi con lucidità, si tende sempre a cercare di piacere alla gente, di attirarla, di scrivere qualcosa di politicamente corretto, privo di sincerità, delle volte. Cercherò di parlare, di scrivere, di me, in modo schietto e sincero, com'è il mio carattere.
Sto scrivendo il mio terzo romanzo e questa storia, la mia terza storia è l’ennesimo passo in avanti verso un cambiamento radicale che ho attuato nel mio modo di esprimermi raccontando. Sono cambiata così tanto dal primo libro che rileggendo quelle pagine quasi non ci credo che le ho scritte io eppure è così. Il mio primo romanzo si intitola Trailer (pubblicato da “Arduino Sacco Editore”), l’ho scritto nel 2008, una storia semplice, quasi adolescenziale, dove alla base di tutto ci sono i sogni. 


La protagonista è una giornalista, come lo sono io. Si tende sempre a mettere qualcosa di noi stessi nei nostri personaggi, per difesa, per renderli quello che volevamo essere noi, oppure per indirizzarli verso azioni e reazioni che nella realtà non abbiamo il coraggio di attuare. Il mio secondo romanzo pubblicato tramite il sito “Il mio libro”, si intitola “Come Corde di Chitarra” è una storia senza dubbio più matura e consapevole, più reale e concreta. Dove la protagonista scappa dalla città dov’è nata per motivi che non vi anticipo, verso Londra, dove le corde di una chitarra ma soprattutto le dita che le suonano cambieranno la sua esistenza. Alla base di entrambe c’è l’amore, ma non sono libri rosa, sono libri che raccontano la vita vera tramite i protagonisti che s’innamorano ma vivono anche i loro problemi, le loro amicizie, i loro sbagli. 



Al momento sto scrivendo il terzo romanzo, forse il più difficile dei tre. Dal titolo “The Moon Cycle” il mio primo libro scritto a due mani. Lo sto scrivendo con un ragazzo che è la parte maschile del mio romanzo, scriviamo di pari passo, e il bello di tutto questo è che alla fine sembra che sia stato scritto da una persona sola. Non penso che questo libro sarebbe mai nato senza le sue parti scritte, quindi voglio ringraziarlo pubblicamente qua, perché il suo contributo è fondamentale per me, lui si chiama Vincenzo.  
È un libro complicato, dove vengono affrontati temi delicati e sotto i riflettori ultimamente. Come l’alcol, la droga, la violenza sulle donne. Il nostro obiettivo è quello di farlo uscire entro la fine dell’anno, speriamo di riuscirci. Trailer l’ho scritto in tre mesi, così come ho scritto in tre mesi Come Corde di Chitarra. Su The Moon Cycle ci lavoro da ormai un anno, anche se concretamente da qualche mese. Ogni libro che scrivo rappresenta in un certo modo le mie passioni: Il cinema, la musica e il terzo i tatuaggi parte integrante del mio ciclo lunare.



Oltre a essere una scrittrice sono anche una giornalista. Sono iscritta all’ordine dei giornalisti della Toscana dal 2008, ho collaborato con quasi tutti i giornali cittadini, fin dall’età di diciotto anni. Ho scelto inizialmente il giornalismo sportivo, perché il calcio è una delle mie più grandi passioni (prima o poi scriverò quel progetto che da anni ho nel cassetto dal titolo “Il calcio è femmina”) alla fine però ho cominciato a scrivere di tutto, anche di politica, argomento che mi piace particolarmente. 
Al momento scrivo per QuiLivorno.it e gestisco un sito che parla di serie televisive. Purtroppo non è una carriera facile da intraprendere ma nonostante le difficoltà sto portando avanti questo lavoro (facendone naturalmente altri, perché di giornalismo a questi livelli non vivi) perché sono testarda, anche troppo e lievemente determinata a non rimanere nell’ombra, sia come scrittrice che come giornalista e nel tempo mi sono tolta molte soddisfazioni.

Collaboravo con il Corriere di Livorno, quando ha chiuso credevo di aver chiuso anche io con il giornalismo ma alla fine mi sbagliavo. Una delle più belle esperienze è stata quella in Albania ad Agon Channel, dove ho partecipato a un reality sul giornalismo, mi sentivo davvero nel mio mondo, vivendo una redazione televisiva ventiquattrore su ventiquattro. Tornare a casa, alla normalità, non è stato facile.

Come al solito ho scritto troppo, chiudo la mia decisamente troppo lunga presentazione, con un’altra citazione di uno dei miei scrittori preferiti, Charles Bukowski “Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo”.

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