"Da tenersi sottochiave" di Veronica Triulzi è un'affascinante esplorazione della storia e della letteratura legate alla Sindone di Torino, focalizzandosi su tre casi emblematici di censura e mancata pubblicazione tra il XVI e il XVIII secolo.
L'autrice, con grande attenzione e passione, svela i misteri di queste opere, illuminando la controversia e il fascino che da secoli circondano la Sindone. L'analisi dettagliata e la narrazione avvincente offrono uno sguardo approfondito sui contenuti e le vicissitudini editoriali di questi testi, invitando a riflettere sulla complessa relazione tra fede, scienza e potere.
Il secondo caso esplora il manoscritto inedito di Pier Giacinto Gallizia, "Della Santissima Sindone di Gesù Cristo", elogiato dai revisori ma mai pubblicato, probabilmente a causa della mancata concessione della licenza editoriale.
Il terzo caso analizza "La storia della Santissima Sindone" di Giuseppe Pasini, commissionata dal Re ma mai pubblicata, riflettendo le difficoltà nella documentazione e divulgazione della storia della Sindone, tra cui la carenza di prove concrete e le riserve espresse dai vescovi.
Il libro non solo arricchisce la conoscenza sulla Sindone di Torino, ma invita anche a una riflessione più ampia sulla libertà di espressione e sulla valorizzazione del patrimonio culturale e spirituale.
La narrazione è semplice e fluida ed è supportata da fonti attendibili.
La lettura quindi scivola via veloce, stimolando la curiosità e offrendo nuove prospettive di riflessione su come la storia, la religione e la politica siano da sempre intrinsecamente connesse.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l'autrice, Veronica Triulzi, a questo link.
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