Mentre preparavo questo articolo, pensavo a quanto i giovani di oggi vengono considerati come freddi, distaccati, privi di sentimenti o comunque non in grado di manifestarli apertamente.
Chi lo dice evidentemente non li conosce, non li frequenta o frequenta quelli sbagliati, perché è uno dei luoghi comuni più stupidi che possa esistere.
La riprova è il progetto fotografico e artistico di Chiara Borredon, che ha cercato di rappresentare i vuoti e le assenze delle persone che ha conosciuto e fotografato.
In attesa di vederle esposte in mostra, abbiamo chiesto a Chiara di parlarci di questo progetto, molto profondo e sicuramente diverso dal solito.
Il progetto è nato quando ho letto una frase di Pessoa che diceva "anche la sua assenza è qualcosa che sta con me"
C'ho riflettuto un po', e ho pensato che alla fine tutti noi sentiamo l'assenza di qualcuno, può essere una cosa fissa, o che senti di più soltanto in alcune occasioni.
Ho iniziato a porre questa frase a chi partecipava, ed è stato bello vedere che le persone si aprivano e mi raccontavano le loro storie, e mi raccontavano queste Assenze.
Dal ragazzo che è via per tanto tempo, ad una persona che non c'è più, a dei genitori poco presenti.
Questo progetto mi ha dato molto, dopo avermi raccontato la loro Assenza ho provato a fotografare i loro vuoti, che poi sono stati riempiti da delle illustrazioni fatte da Alessia Panariello, poi successivamente colorate e ri-scannerizzate.
Ho preferito questo lungo processo al disegno in digitale perché l'illustrazione digitale non mi restituiva lo stesso calore della chiacchierata fatta con quelle persone.
Mi porto dentro tutti i pezzi di cuore che queste persone mi hanno donato davanti a un caffè, infatti è stato un progetto difficile da portare avanti, molto personale.
Se ne volete sapere di più di Chiara e Alessia, potete leggere anche un articolo dedicato ad un loro precedente progetto: (clicca qui)
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