venerdì 30 dicembre 2016

Un anno d'amore - Michael Marini


Lo dico chiaro e tondo: non sono uno di quelli che si aspetta grandi cose dagli anni a venire. Non sono un tipo che spera nell'anno che venturo, attendendosi eventi stellari o margherite che piovono dal cielo. Per me la vita continua, tutta insieme, senza anni, mesi, giorni. Una corsa inarrestabile verso il giacere del corpo sulla natura.
Però ho da dire che questo 2016, per me, è stato un anno... Non direi significativo, quanto più produttivo. Chi mi conosce potrà dire: “Un anno produttivo? E che avresti combinato?”
Non intendo produttivo dal punto di vista professionale e sociale. Bensì parlo del mio essere.

Sì, dato che questo è stato un anno in cui mi sono lasciato trasportare, strappare, ingoiare per intero dall'amore. Una banalità vero? Un ragazzo che sta cercando d'esser uomo tra le mille peripezie che quest'era ci offre, solo, soddisfatto unicamente da qualche avventura occasionale, prima o poi ci pensa all'amore.

photo by Letizia Ribecai
E quest'anno ho scoperto che sta qui l'errore: considerare amore semplicemente l'avere una compagnia fissa (che poi oggi di fisso c'è bene poco) da parte di un essere umano del sesso opposto.

Questi 365 giorni mi hanno portato a un'introspezione personale che mai avevo avuto, un processo di crescita e ricerca dell'essere che in certi casi mi ha dato disturbi emotivi ed emozionali. Quante le poesie scritte a tarda notte, quanti i ricordi riemersi, quanti gli esami di coscienza fatti nell'oscurità di serate che non portavano niente di buono. E ogni volta quella domanda: “Che cos'è l'amore?”

E in effetti, l'amore cos'è? Dipende dove si osa lanciare lo sguardo. Se ci fermiamo al muro della semplice rassegnazione umana, possiamo parlare solo di occhi dolci, bruciori di stomaco e bacetti. Ma io sono voluto andare oltre, a costo di prendere cazzotti in pieno petto. Ho pagato il prezzo dell'esser troppo buono, troppo ingenuo (apparentemente). Ho scoperto che l'amore non è solamente essere innamorati in due. Tutt'altro. Alle volte il sentimento più puro proviene da una sola disgraziata e straziata parte. La disperazione, la paranoia, l'indulgenza mancata per sé stessi; tutto questo si fonde all'amore, che è alla base di qualsiasi cosa, è il motore che fatica a tirar avanti il mondo.

Nelle esigue e tragicomiche storie (se possiamo chiamarle così) che ho avuto quest'anno, ci è stato sempre qualcosa che mi smuoveva lo stomaco, eppure alla fine mi ritrovavo a scrivere sfoghi inutili e mostrarli al mondo, e la gente che diceva “Però, sei bravo!” e io avrei voluto dir loro cos'era costato tutto quello.
Un anno d'amore e niente più.

Un anno d'amore esplorato in sogni in cui sedevo sulle stelle e tutto sembrava così bello, ma poi dovevo scendere perché mi sentivo troppo solo.
Un anno d'amore ragazzi e non dico che sia stato bellissimo, ma è stato utile. Ho trovato questa roba che si va cantando dall'alba dei tempi un po' in tutto. Diamine, avete mai pensato che l'amore è anche una discussione accesa, dove l'idea supera il concetto e tu la difendi con anima e cuore?
Non avete mai preso in considerazione l'idea che potete amare il vostro gioco preferito, un vostro amico, una vostra amica, un parente, un hobby? Parlo di amare con tutto lo spirito quel che si fa, non di stronzate convenzionali spiattellate in foto di bassa qualità su Instagram.

Photo by Roman Hoydan
Ficcatevi in testa che l'amore non è solo roba da piccioncini o cuori spezzati.
Rendetevi conto che, quest'amore, potrebbe essere anche vivere senza troppi programmi. Per godersi ogni istante. Per voler bene ad ogni elemento che possa farci crescere. Mettetevi in testa di amare senza contrasti, guardate oltre la siepe e regalatevi un minimo di coscienza. Amate prima voi stessi e poi condividetevi con chi volete.
Non vergognatevi dell'amore, vi dovreste vergognare se diceste che potete farne a meno.
In quest'anno d'amore ho donato l'anima all'onirica realtà. Ho arrancato con fierezza, consapevole di quel che vorrei essere, indifferentemente da cosa mi riserva il destino.



Micheal Marini



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