lunedì 30 ottobre 2017

Fotografare è terapeutico - Michaela Paone e le sue foto estemporanee

Bentornati sul blog di Livorno Artistica!

Dopo 4 anni e mezzo di attività, continuiamo a scoprire sempre nuove persone che amano la creatività e l'arte e cercano di esprimere questa passione in vari modi.

Come Michaela Paone, fotografa, che vi presentiamo oggi.
Michaela è la vincitrice del "Premio del Pubblico" al Livorno Artistica Photo Awards 2017

Leggete cosa ci ha raccontato!



Ciao a tutti e grazie a Livorno Artistica per questa preziosa opportunità.
Quando Daniele mi ha contattato per scrivere qualcosa su come mi sono avvicinata alla fotografia non sapevo se scrivere solo due righe, lasciando parlare le foto o dilungarmi un po’; lui mi ha dato carta bianca ed ecco di seguito un concentrato di me.



Non so esattamente quando ho cominciato a scattare, ma credo appena mi è stata regalata una Olympus il giorno della prima comunione, ce l’ho sempre, gran bella macchina, semplice, compatta e funzionale.
Ai tempi però scattavo solo in particolari occasioni, quali viaggi, compleanni ed eventi.



Poi c’è stato un lungo periodo in cui non ho più toccato la macchina fotografica fino a quando nel 2004 ho cominciato a navigare a bordo di navi da crociera; li c’è stato un impressionante cambiamento. 

Essendo ogni giorno in un luogo diverso era impossibile non immortalare luoghi, persone, sensazioni, così ai Caraibi (in un negozio specializzato)mi sono comprata una seconda Olympus azzurra cromata, compatta con un discreto zoom che mi ha fatto compagnia in navigazione e talvolta anche adesso. Il salto vero e proprio c’è stato quando il mio compagno, al ritorno dal nostro viaggio a New York mi ha regalato una reflex, yes! Che emozione!A seguire un corso base di fotografia con Pino Falleni ed uno di post produzione con Roberto Evangelisti.
Il resto è stato un continuo innamoramento verso la mia Nikon e la fotografia che rappresenta per me una fedele compagna di vita, un rapporto estremamente TERAPEUTICO che mi lascia libera di esprimermi come e dove voglio, a qualsiasi ora del giorno e della notte seguendo le sensazioni del momento al di là del risultato finale. Il fotogramma è a mio avviso un lavoro intimo, prezioso, un diario in cui sono incisi i miei pensieri, passioni ecc.
A mio avviso la fotografia e l’educazione all'immagine dovrebbero essere materia di studio a scuola




Nella vita non amo troppo le definizioni, non so “incapsularmi” in uno stile ben preciso, preferisco dire che la mia fotografia è una fotografia di “pancia”, estemporanea, non studiata, ecco perché vario stile in base al mio mood, alle stagioni , al periodo di vita che sto attraversando. Lascio parlare le mie foto.

Quando le mie foto emozionano, trasmettono, lasciano un segno nell’osservatore.
Al momento mi ritengo molto vicino a Vivian Maier, che ha realizzato tanti scatti per la gioia di farlo senza mai pubblicarli.


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