mercoledì 17 settembre 2014

Bio Style in Livorno#1 - Livorno con gli occhi di un ghiro

Quest'oggi, diamo il via ad una rubrica  ( a cadenza imprevedibile!) in collaborazione con Matteo Matteucci, scrittore e fotografo. 
Pensieri, parole e immagini sulla nostra città.
Perché "Bio"? Perché Bio, oltre ad essere il soprannome di Matteo, è molto simile alla parola somala "Byio" che significa acqua. E come l'acqua, che scava nella pietra, Matteo, con le sue parole scava nell'animo livornese.

Livorno con gli occhi di un ghiro.



Una battagliera, proletaria, portuale città che si affaccia sul Tirreno.
Se si sporge dell'altro si bagna i piedi e le mutande .
Regna il libeccio, il cacciucco, il Boia dè, il Pisa Merda ed il 5e5 con le melanzane.



Dal primo sole di Maggio fino alla comparsa dei primi pinguini e orsi polari, ogni giorno trovi gente sugli scogli a prendere il sole. Ad inverno inoltrato hanno ancora lo stesso colore del cuoio, ma con nuances di raggi uva. Come cita la canzone " Cacciucco Blues " dei Gatti Mezzi: "Abbronzato di Dicembre gaio anche ir due Novembre".

Il Livornese è schietto, sincero, aperto, rumoroso e turbolento come quel mare che fin dagli inizi è stato fonte di commercio, ma anche di parecchi problemi .
Il centro è abbastanza piccolo, lo si può girare in bicicletta in 4 ore. Il Nocchi personaggio mitologico labronico quasi immortale lo sa bene. Gira sempre in bici, ogni giorno diversa, sia con il sole che con la pioggia.
Livorno conta circa 160 mila abitanti circa e 640 mila scooter. Ogni famiglia ha il triplo dei motorini delle altre città. Trovare parcheggio è pura fantasia, per certi versi è come voler trovare un pisano a Livorno. Non resterebbe che usare i mezzi pubblici, ma la pigrizia gioca un ruolo fondamentale. Menomale che i labronici hanno creatività da vendere (non per altro Modigliani e Fattori sono livornesi) sono capaci di posteggiarti davanti alla porta di casa senza dimostrare vergogna.


Sferzata dal vento. Massacrata e vezzeggiata dagli abitanti e gente di passaggio.
Decantata pure nel Decamerone, ma poco rispettata e curata.
Il forestiero quando approda con le navi da crociera, non perde tempo
Prende l'autobus alla volta di Firenze o Pisa, lasciandoci gli estathè sulle panchine come omaggio.
Se sapessero la storia di questa città martoriata non solo dalle mareggiate, ma anche dalle bombe, forse mostrerebbero più rispetto.
Baluardo di libertà di culto. Ci sono più religioni qui, che in una libreria: Valdesi, Armeni, Greci Ortodossi , Olandesi Alemanni, Ebrei e Anglicani ci mancano solo i Wiccan e siamo a posto.


A Livorno ci si sta bene, dove la trovi una città permissiva come questa ? Qui ognuno fa quel che vuole e nessuno dice mai nulla.
"...A tutti voi, mercanti di qualsivoglia nazione, Levantini, Ponentini, Spagnoli, Portoghesi, Greci, Tedeschi, Italiani, Ebrei, Turchi, Mori, Armeni, Persiani ed altri [...] concediamo [...] reale, libero e amplissimo salvacondotto e libera facoltà e licenza che possiate venire, stare, trafficare, passare e abitare con le famiglie e, senza partire, tornare e negoziare nella città di Pisa e terra di Livorno...". Ferdinando I de' Medici


P.s: Praticamente banditi e marinai.

Matteo Bio Matteucci

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