giovedì 25 settembre 2014

Bio Style in Livorno#2 - Arenili questi sconosciuti

Il nuovo appuntamento con la rubrica di Matteo "Bio" Matteucci.
Pensieri, parole e immagini su Livorno.



Di solito si usa chiamarle spiagge, ma considerando la loro estensione sarebbe più giusto denominarli giardini zen da tavolo. Durante l'estate vengono presi letteralmente d'assalto da eserciti di bagnanti di mezza Toscana e da qualche straniero che non volendo pagare il biglietto degli stabilimenti (giustamente, visti i prezzi da urlo (NdA) per bagnarsi e rinfrescarsi finiscono in quei pochi metri di rena.  Ci vorrebbe l'elimina code.
I più intraprendenti si piazzano sugli scogli.




Le spiagge ancora " libere" sono quelle dietro la Vela, quella davanti al Caprilli, un quarto dei Tre Ponti ed altri angoli anche poco accessibili verso Ardenza/ Antignano.
 Dal primo sole semi estivo fino a quando non compaiono i pinguini e le foche monache, lo spazio per stare comodi è quasi un sogno. Spesso se allunghi un braccio puoi sentire il piede di Tizio a destra o il naso di Caio a sinistra. Tutti incastrati come pezzi di un puzzle. Perfettamente immobili.

Quando poi finalmente il sole scalda di meno, magari fa pure freddo, la maggior parte della gente finisce dentro le Fonti del Corallo. Se passi da quei lidi puoi vedere dei coraggiosi armati di giacconi pesanti che stanno li, senza timore di toccare il piede o il naso del vicino, senza sentire odori, puzzi e profumi di creme, spray e sudore.
Personalmente, forse perchè mi piace andare controcorrente o non amo la folla, preferisco il mare d'inverno. Magari mi porto un plaid, " vado e mi sdraio dove la sigaretta si posa sulla rena in tutta la sua incuranza e lo splendido gabbiano raminga per i cumuli di plastica e di metallo, alla ricerca di un pasto succulento facendosi largo fra la sporcizia. Entro in uno stato di catatonia indotto da quei miasmi e mi soffermo a pensare a quanta spazzatura si può trovare sotto quei granelli di ghiaia misto schifo".

Per non parlare di cosa si può trovare fra i frangiflutti dei vari moletti.
Evito di tirare in ballo la condizione della costa verso sud, Romito/Cala del Leone perchè certe cose è meglio non farle pubbliche, ma sicuramente tanti sanno come è ridotta.

Sarebbe buona regola, per rispetto civico e per coerenza che chi sporca, pulisca, ma stranamente non accade.
Il mare ci rende quello che produciamo.
Bisognerebbe volergli più bene, visti i risultati. Non tanto surfando, sfruttando le correnti con il kite, esibendosi con le vele o movimentare la costa con movide, falò e notti brave.
Cosa ci vuole a gettare le carte o altri rifiuti negli appositi cestini ?
Tanti si lamentano perchè gli operatori ecologici non fanno il proprio dovere, ma se invce di lasciare o gettare a terra gli scarti venissero usati i cestini e cassonetti si eviterebbe di fare le figure cacine e di cadere nel vergognoso.



Condizione Spiaggetta della Vela : Marzo 2014 






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