Per iniziare una domanda a brucia pelo. Ballerino, cantante, attore: come ti definiresti?
Non è certo facile
rispondere, perché quando si lavora nell'ambito del Musical si deve essere dei
Performer e questo implica la conoscenza della danza, del canto e della
recitazione. Tuttavia, data la mia formazione, mi ritengo principalmente un
ballerino, che a seconda dello spettacolo da inscenare, canta e recita.
I creativi possono
sicuramente realizzare i propri sogni, specie se ci credono con il cuore e con
l'anima. Un creativo secondo me, riesce a fare della propria arte un lavoro,
anche se questo per un periodo di tempo, viene a mancare…intendo dire che la
passione per la propria arte porta ad inventarsi (nel mio caso) spettacoli ed
eventi, che possono dare soddisfazione a prescindere dl guadagno.
Spesso
partecipavo a spettacoli benefici anche all'interno di ludoteche comunali o
scuole elementari soltanto per il piacere di farlo e cercando di trasmettere a
coloro cui insegnavo, il piacere e la passione per l'Arte dello spettacolo.
La mia formazione…inizia
molto tempo fa e precisamente nel 1995, quando per volontà di mia nonna iniziai
a muovere i primi passi di "danza" a ritmo di Boogie e rock n' roll.
Successivamente ho studiato le danze caraibiche (salsa, merengue, mambo e
bachata) e per 5 anni, ho partecipato a competizioni regionali e nazionali,
classificandomi sempre tra i primi tre.
Successivamente nel
2001, sono stato selezionato dal mimo Lindsay Kemp, per prendere parte come
ballerino e figurante lirico nell'opera "Le Maschere" di P. Mascagni,
che ha effettuato un tour nelle principali città italiane.
Negli anni successivi,
ho preso parte come comparsa allo spot pubblicitario "Pepsi Blue"
giratosi a Firenze e successivamente, dopo aver iniziato a studiare
all'università di pisa, mi sono reso conto che non era la strada per me. Allora
ho cercato su internet una Accademia di formazione per Artisti di Musical ed ho
trovato "Professione Musical Italia" con sede a Parma…non sapevo che
cosa aspettarmi e mi sono deciso ad andare a passare una giornata intera con
gli allievi e gli insegnanti per capire che cosa e soprattuto come si studiava
a livello professionale.
Superata quindi
l'audizione per accedervi, ho passato tre anni di intenso e duro lavoro, che
fidatevi, mette a dura prova ogni aspetto del singolo individuo, studiando
dalle 9 del mattino fino alle 18 di sera ogni singolo giorno della settimana ad
esclusione (raramente), della domenica, che era utilizzata per provare gli
spettacoli da mettere in scena durante l'anno. In accademia mi sono formato
oltre che sulla danza, anche sul canto e sulla recitazione.
Durante il corso dei 3
anni, sono stato scelto dai miei insegnanti, per andare a fare una esperienza
come perforare presso l'Hard Rock Cafè di Colonia, in Germania, dove insieme a
loro abbiamo inscenato alcuni momenti salienti de "La febbre del sabato
sera", per un ritrovo mondiale di collezionisti di "spins".
Mi sono diplomato
press l'ISTD (Imperial Society of Teaches of Dancing) per il tip tap e per il
jazz fino al livello Advanced 2 (il più alto)
Una volta diplomato,
fortunatamente, ho avuto subito l'imbarazzo della scelta, perché avendo
superato diverse audizioni, ero stato scelto per entrare a far parte di alcuni
cast italiani e come ballerino per la Royal Caribbean. Alla fine ho scelto di
entrare a far parte di un cast originale e così ho avuto l'onore di lavorare
con Fabrizio Angelini e Gigi Proietti che hanno diretto e supervisionato la
messa in scena del Musical "Pippi Calzelunghe", con il quale ho
superato le mie prime 100 repliche.
Finito questo primo
tour, ho superato un'altra audizione e sono stato scelto per entrare a far
parte del Musical "Aladin" scritto da Stefano D'Orazio e musicato dai
Pooh, dove ho lavorato con Manuel Frattini e
Roberto Ciufoli. In questo tour, dove si sono superate le 150 repliche
in una stagione, ho avuto occasionalmente l'onore di ricoprire il ruolo di Abu
e Jago.
Successivamente ho fatto
parte del cast di "80 voglia di 80", avendo l'onore di lavorare con
Paolo Ruffini e Manuel Frattini.
Ho anche coreografato
uno spettacolo musicale per una produzione Napoletana e più precisamente
"Edith Piaf - lo spettacolo".
Poi, sono stato
contattato dall'Accademia di Parma, nella quale ho studiato, per entrare a far
parte dello staff insegnanti, in veste di insegnante di tip tap, passo a due e
tecnica prese. Ho accettato di buon grado l'incarico e da 3 anni a questa parte
continuo ad insegnare sia li che in altre realtà Parmigiane e non.
Parallelamente durante
le scorse 3 estati, ho lavorato come coreografo per l'Azienda di animazione
Samarcanda, presso il villaggio Salinello, in Abruzzo.
Vorrei capire come un artista a tutto tondo come te vede il mondo che lo circonda. Forse come un grande musical?
E' molto difficile
rispondere a questa domanda… se vedessi il mondo che mi circonda come un
Musical, il titolo sarebbe senza dubbio, "jekyll & hyde".
Il motivo è molto
semplice…apparentemente il mondo ci sembra bello, sembra che tutti ci vogliano
bene, ma la realtà è un'altra. specie per chi lavora nel mondo dello
spettacolo, dove secondo me anche il rapporto più semplice (a livello di
amicizia), è destinato a nascere (forzatamente o meno), con l'inizio del lavoro
e a morire con la fine dello stesso. E' raro mantenere i rapporti con le
persone con cui lavori, perché cambiando compagnia, si cambia tutto e spesso
non si ha modo di coltivare e mantenere i rapporti nati. Io sono un tipo molto
selettivo nella mia vita lavorativa e non…se non mi vai a genio, non c'è niente
da fare…sono molto diffidente verso il mondo che mi circonda, perché oggigiorno
non sai mai se le persone ti cercano e stanno con te solo perché gli fai comodo
e sono interessate oppure perché veramente tengono a te per come sei e per
quello che sei.
Nella mia vita posso
dire di aver conosciuto tantissime persone, ma vere e sincere ne ho trovate
pochissime (non credo di arrivare a finire le dita di entrambe le mani).
Che dire…bisogna stare
in campana!
Durante questa estate
sono stato selezionato ed ho fatto parte del cast originale del workshop Disney
tratto dal film musicale del 1992 "Newsies", per la regia di Federico
Bellone e le coreografie di Gillian Bruce.
in poco meno di 3
settimane, abbiamo allestito tutto lo spettacolo che attualmente è in scena
soltanto a Broadway…il direttore della Disney (Shumacker), è venuto in Italia
per vedere il nostro allestimento e lo ha trovato davvero interessante….adesso
non resta che attendere di sapere se la Disney produrrà Newsies in Italia
oppure no, ed in caso…vi aspetto tutti a Teatro!!!
Progetti imminenti: Il 23 settembre parteciperò insieme ai miei
allievi dell'Accademia ad una serata di Varietà presso il Teatro Nuovo di
Milano, organizzata da Eraldo Moretto; mentre il 28 settembre, sarò presente
sempre con i miei allievi ad un Galà di Tip Tap, presso il Teatro Manzoni di
Milano, per raccogliere fondi a favore dell'associazione NO PAIN di Milano, che
si occupa della cura della malattia del dolore.
A lungo termine che
dire…mi piacerebbe sicuramente continuare ad insegnare a livello professionale
e non, e magari perché no…un domani aprire una realtà tutta mia, in cui
insegnare con piacere a chi vorrà seguirmi.
Voglio inoltre
diplomarmi come insegnante riconosciuto in Italia e all'Estero, portando a
termine il percorso di studi iniziato con l'ISTD qualche anno fa.
Credo che Livorno
abbia le possibilità per essere Artistica, ma purtroppo a Livorno non si sa mettere
in luce gli artisti che ci sono…perché ce ne sono e anche tanti.
Di solito si
preferisce dare spazio ai "Nomi", perché il ragionamento è : "se
io metto un nome in cartellone, il pubblico arriva da solo"…in realtà
questo funziona solo in parte. Premetto che non cel'ho con nessun Nome, anzi…ma
capita che anche che i Nomi non siano sempre all'altezza delle aspettative del
pubblico.
Si dovrebbe voler trovare una via di mezzo. Quello che cerco di dire
è che i "Nomi", in questione, potrebbero essere intervallati durante
i loro spettacoli (di qualsiasi natura siano), dai giovani che sappiano offrire
un certo tipo di intrattenimento.
A livorno ci sono sempre
i soliti spettacoli visti e rivisti, pieni di parolacce che non servono a
niente, se non a farti sorridere e a farti rendere conto di quanto il mondo che
ci circonda sia marcio.
Si dovrebbe invece
creare delle rassegne giovanili, finalizzate a dare spazio a gruppi emergenti
che magari sanno fare buona musica, ma che si devono accontentare di pub di
seconda mano, perché non trovano spazio dove esibirsi perché nessuno glielo da
e soprattutto si fida di loro.
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