Continuiamo a percorrere questo lungo viaggio di ricerca delle menti più creative della nostra città.
Sicuramente i fotografi a Livorno sono moltissimi, ma è bene ricordare che ognuno di essi si approccia alla fotografia in maniera diversa e con emozioni differenti che meritano di essere conosciuti. E' il caso di Virginia, giovanissima appassionata di fotografia che abbiamo il piacere di farvi conoscere. Seguitela sulla sua pagina (clicca qui ) e leggete cosa ci ha raccontato!
Ciao a tutti! Mi chiamo Virginia, ho diciannove anni e sono
nata a Livorno. Sinceramente, fino a pochi mesi fa non avrei mai pensato di
fare della mia passione, la fotografia, un lavoro.
Alle superiori ho studiato
lingue e ho frequentato per tre anni un corso di fotografia tenuto da Chiara
Nicolosi, che considero non solo la mia insegnante ma anche una grande amica.
Lì
ho avuto l’occasione di cimentarmi in più generi fotografici: dalla street
photography (la mia preferita), alla fotografia di ritratto, dalla natura morta
al light painting.
Soltanto qualche settimana dopo l’esame di maturità mi sono
decisa ad intraprende il mio “ percorso artistico”, ho infatti scelto di
frequentare l’indirizzo di Arti Multimediali dell’Accademia delle Belle Arti di
Carrara.
Lì ho trovato un ambiente che ha stimolato la mia curiosità, la mia
creatività e mi ha dato modo di scoprire le diverse sfaccettature e
applicazioni che la fotografia può avere.
Mi sono accorta, in pochi mesi, che
la fotografia per me non era più solo un semplice hobby, che sembrano avere
molte ragazze della mia età; volevo fare di questa passione il mio lavoro.
Oggi, quasi alla fine del primo semestre di Accademia, consapevole di dover ancora trovare “la mia
strada”, posso dire di essermi scoperta una grande amante dell’arte, in tutte
le sue forme, e di essere decisa a non rassegnarmi ad un lavoro che non mi
piace ma anzi a cercare di inseguire il mio sogno, fotografare.
“È necessario sentirsi coinvolti in quello che si ritaglia attraverso il mirino. Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un fatto e l'organizzazione rigorosa delle forme percepite visualmente che esprimono e significano quel fatto. È mettere sulla stessa linea di mira la testa, l'occhio e il cuore. È un modo di vivere...”.
Henri Cartier-Bresson
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