Bentornati sulle pagine del nostro blog!
Questa settimana abbiamo il piacere di parlarvi del primo album solista di Alessio Santacroce.
"Migras", un percorso artistico veramente di spessore che Alessio ci ha raccontato, descrivendo i vari singoli dell'album.
Vi consigliamo innanzitutto di leggere cosa ci ha raccontato, e poi correre a comprare il suo album che parla della nostra società, dell'arte, degli artisti e di sguardi oltre l'orizzonte.
Migras è il mio primo album solista, un contenitore di nove canzoni che rispecchiano in pieno quello che penso della situazione attuale in cui versa la nostra società. I volumi degli amplificatori sono sempre tirati al massimo perché certi messaggi vanno gridati con forza, nonostante la vena malinconica che permea tutto il lavoro.
Questa settimana abbiamo il piacere di parlarvi del primo album solista di Alessio Santacroce.
"Migras", un percorso artistico veramente di spessore che Alessio ci ha raccontato, descrivendo i vari singoli dell'album.
Vi consigliamo innanzitutto di leggere cosa ci ha raccontato, e poi correre a comprare il suo album che parla della nostra società, dell'arte, degli artisti e di sguardi oltre l'orizzonte.
Migras è il mio primo album solista, un contenitore di nove canzoni che rispecchiano in pieno quello che penso della situazione attuale in cui versa la nostra società. I volumi degli amplificatori sono sempre tirati al massimo perché certi messaggi vanno gridati con forza, nonostante la vena malinconica che permea tutto il lavoro.
Il disco è uscito il 19 dicembre per la Ghost Label Record ed è stato registrato allo Shanghai Recording studio di Rosignano. La distribuzione invece è stata affidata alla Crashsound distribution sia nella versione fisica che in quella digitale.
Nelle registrazioni mi sono avvalso del prezioso contributo di validi collaboratori come Alessandro Isa Ponzuoli, Vanessa Caracciolo, Jimmy Burrow, mentre per i live ho messo insieme una super band che oltre ai già citati musicisti prevede Greta Merli e Lorenzo Porciani alle chitarre, Daniele Pistocchi al basso e Giulio Franceschi alla batteria.
Il gregge: è il primo singolo del disco, un pezzo tirato che descrive l’omologazione e i luoghi comuni che stanno minando la nostra salute mentale e fisica. La dipendenza dai mass media, l’integralismo vegano contrapposto alle vecchie credenze alimentari, la corsa al bisturi per il terrore di invecchiare, sono tutte tematiche affrontate nel testo.
Per fortuna c’è ancora una speranza, basta crederci e mostrare i denti.
Per fortuna c’è ancora una speranza, basta crederci e mostrare i denti.
La notte della repubblica: “Avete condannato i nostri figli, tentare di scappare è troppo tardi”. Nessuno più di me è lontano da ogni forma di violenza fisica e mentale, ma chi ha tradito il suo paese senza pensare alle nuove generazioni, chi ha insabbiato verità ignorando il dolore del prossimo, chi ha avvelenato il nostro futuro incurante delle conseguenze, prima o poi dovrà fare i conti con la propria coscienza.Da quella non si può scappare.
Il brano è dedicato a tutte quelle persone che sono ancora in attesa di giustizia, con la speranza che prima o poi le verità vengano a galla. (dal vivo l’abbiamo dedicato al comitato io sono 141).
Clorophille: un lento arricchito dalla splendida voce di Vanessa Caracciolo, un testo molto personale che parla dei fantasmi del passato, delle difficoltà di ritrovarsi in questo mondo disattento e della voglia di farsi dimenticare.
Mercanti d’anime: Un brano che affronta il tema della migrazione forzata e si scaglia con forza contro chi lucra sulla pelle di chi è costretto a fuggire per sopravvivere.
“si alza il muro della vergogna...Europa unita nel voltare le spalle...”
Normandy: qualcuno dice che la guerra è bellissima.
Non è vero, la guerra fa schifo e in guerra ci sono sempre figli che perdono la vita e madri che restano sole. Questa è la storia di un soldato che prima della battaglia pensa al crollo dei suoi sogni e chiede soltanto di essere ricordato.
Bianco Miope: ci sono periodi in cui un artista diventa miope e si trova davanti al dramma del foglio bianco.
Molto spesso sono le piccole cose che ti riportano alla realtà facendoti ritrovare l’ispirazione quando meno te l’aspetti. Per fortuna il sole ritorna sempre.
L’ingiusta fine delle mezze stagioni: un elenco ti tutto quello che rifiuto: l’arroganza, il piangersi addosso, il qualunquismo, la falsa pietà.
Non esistono più le mezze stagioni, stiamo perdendo le sfumature in un mondo troppo veloce e freddo.
La fiaba dulcamara: un brano che fa parte del mio passato e che viene riproposto in chiave acustica. Il testo ed è un concentrato di messaggi che invitano l’ascoltatore a riflettere sull’integralismo religioso, sul potere lobotomizzante della tv, sulla pedofilia legalizzata e sulla mancanza di rispetto per il prossimo.
Ragionare con la propria testa è l’unica via d’uscita.
Migras: Il brano che chiude un percorso artistico e personale, la migrazione dell’anima, lo sguardo oltre l’orizzonte, la ricerca di risposte a domande che sono troppo più grandi di noi.
L’aria che ci circonda è il regalo più preziosa che ci è stato concesso, è nostro dovere meritarcelo.
Il primo concerto è andato benissimo e adesso stiamo lavorando a nuovi video, anche live. Come ho specificato sulla copertina i proventi del disco saranno donato interamente alla ong Sawa Sawa impegnata nella costruzione di una casa famiglia in Kenya.
Nessun commento:
Posta un commento