lunedì 13 marzo 2017

Reinventare la natura - L'arte di Sara Chirici

Amici di Livorno Artistica, eccoci qui per una nuova settimana in compagnia di un nuovo artista!
oggi è la volta di Sara Chirici, giovane creativa che realizza opere molto originali. Seguitela sulla sua pagina ufficiale (clicca qui) e scoprite la sua storia, leggendo cosa ci ha raccontato!


Quando avevo 4 o 5 anni, mamma mi mise davanti fogli e le tempere e disegnai un pagliaccio che piangeva. Mi piaceva tanto quel pagliaccio e piacque tanto anche a lei. E’ ancora appeso alla parete della sua camera. 

Quando ero alle medie mi piacevano tantissimo le lezioni di italiano, inglese e di artistica: mi isolavo in un mio fantastico mondo parallelo quando si trattava di scrivere a tema libero, traducevo le canzoni dall’inglese all’italiano e mi fissavo sulle foglie e sui rami degli alberi e ne prendevo spunto quando si trattava di disegnare. 




Gli alberi mi hanno sempre affascinato. Mi immaginavo che ogni albero possedesse una personalità propria: li guardavo e li ridisegnavo, maestosi, spogli, tristi, rigogliosi , a seconda del mio stato d’animo o a seconda di chi rappresentassero per me. All’università ho studiato Moda e linguaggio giornalistico. 

Ma nonostante mi piacessero molto le lezioni relative all’ambito fashion, quelle di arte moderna e contemporanea erano davvero stimolanti ed è grazie a quelle che ho iniziato ad incuriosirmi all’arte. Una curiosità che è cresciuta e si è trasformata durante il periodo in cui ho vissuto e studiato a Londra: laggiù ho scoperto una parte di me che si rilassa e a cui piace tantissimo girare fra le stanze di musei e gallerie d’arte ma anche per le strade colorate dalle opere degli street artists. 



Mi ha un po' aperto gli occhi sui colori, sulle forme, e mi sono sentita ispirata e creativa. Mi colpirono e mi stimolarono tantissimo i dipinti monocromi di Klein e le opere fatte di materiali artigianali di Burri. Mentre alcuni degli artisti contemporanei di cui ammiro il lavoro sono Hanne Friis, Nadine Bourgne, Viktor Sheleg, Mette Lindberg, tanto per citarne alcuni.

Li ho scoperti su Pinterest e su Instagram. Se se ne fa buon uso, i social non sono così male alla fine. Quello che mi piace fare attraverso le mie opere, è costruire un pattern che si possa toccare, costruito con materiali naturali mischiati ad acrilico e colla. Non ho basi artistiche relative al ritratto o al figurativo. Mi limito a creare delle patine dagli accostamenti di colori interessanti e prediligo l’aspetto “touch” dell’opera d’arte.



Mi piace utilizzare materiali naturali come foglie, sabbia, corteccia e altri come cartone, tessuti e oggetti di recupero. Tutto ciò che posso raccogliere sulla spiaggia o in giro per strada. Mi piace riutilizzare i materiali, reinventarli, colorarli, fissarli sulla tela, sul cartone, grattarli, sminuzzarli.

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