Bello
FiGo al The Cage:
Una
digressione tra odio, controtendenza, punk e nemici dell'arte
Livorno non è certamente rinomata per la
sua apertura alla promozione e all'espansione di una scena musicale degna di
questo nome. Sicuramente qualche bel concerto e diverse iniziative ci sono,
certamente, non voglio metterlo in dubbio. Ma si potrebbe, con le potenzialità
logistiche e paesaggistiche, fare molto di più. Però non voglio partire con il
mio solito e troppe volte colpevolizzato cinismo. Esistono locali come La
Deriva (ex Sentina) e La Bodeguita che sfruttano il loro piccolo spazio anche
per dare spazio alla musica: concerti di gruppi emergenti, jam session,
open-mic e così via. Vuoi berti una birra in santa pace e ascoltare qualche
volto nuovo o poco noto proporre il proprio repertorio o interpretare brani più
famosi? Questi tipi di posti sono quello che fanno per te.
Invece, caro lettore, se vuoi andarti a
vedere un concerto di una nuova realtà, ma con un organizzazione e un sound
decisamente migliore, a Livorno c'è un posticino in cima alla salita di Via del
Vecchio Lazzeretto. Vai su con la macchina, parcheggi,scendi e... Eccolo lì, il
The Cage Theatre. Come molti livornesi e non solo sapranno, il The Cage è
un'associazione culturale – oltre che nome, appunto, del locale in questione –
che combina un sacco di cose interessanti, tra le quali spiccano il management
di band e artisti indipendenti e organizzazione dei concerti.
Questo è quello che leggiamo nelle informazioni della loro pagina Facebook, tanto per farvi un'idea: “Dal 2002 organizziamo concerti a Livorno, rendiamo più felici le persone e facilitiamo la loro sana crescita interiore... o almeno ci proviamo”. Bella gente e belle cose.
Questo è quello che leggiamo nelle informazioni della loro pagina Facebook, tanto per farvi un'idea: “Dal 2002 organizziamo concerti a Livorno, rendiamo più felici le persone e facilitiamo la loro sana crescita interiore... o almeno ci proviamo”. Bella gente e belle cose.
Ma quest'anno c'è stato un annuncio da
parte di Toto Barbato (uno dei due soci fondatori insieme a Mimmo Rosa) che ha
scosso e spiazzato numerosi addicted del Cage Theatre e non: confermata
la data il 4 marzo per un concerto di Bello FiGo. Il web impazza, i commenti
sotto al post di Barbato piovono a cascata: offese, domande, minacce di
violenza e rappresaglie, risate, ironia e chi più ne ha più ne metta. Se tu,
lettore, ti stai chiedendo “Perché, che ha fatto di male 'sto Bello FiGo?”
probabilmente sei uno degli ultimi puri e casti che non inciampano neanche per
caso nella TV spazzatura e nei tormentoni momentanei del web. Comunque sia, ci
sono qua io. Facciamo un passo indietro.
Chi è Bello FiGo? Quello che sappiamo è che
è un giovane originario del Ghana, vive a Parma e da qualche anno a questa
parte ha creato un personaggio definito sul web troll, ovvero esistente
solo per provocare e far ridere gli utenti, detta così in parole spicciole. In
questo caso il troll è un rapper immigrato che ha iniziato con il
nomignolo Gucci Boy, poi abbandonato per motivi legali e sostituito con quello
attuale. Il suo repertorio principale sono video musicali amatoriali girati con
tecnica da cani, dove FiGo canta canzoni dai testi grotteschi e assurdi
addobbato con un vestiario eccentrico, ripetendo parole come swag in una
maniera insensata. Nell'ultimo anno, per acquistare notorietà, Bello FiGo ha
postato sul suo canale youtube canzoni con titoli provocatori. Ad esempio, uno
dei pezzi più noti del rapper in questione è “Non pago affitto” il quale testo
inneggia in modo strafottente alle fortune di essere immigrato e di avere tutto
a pappa scodellata, argomento molto a cuore ai populisti nazionalisti che
navigano nel degrado dei social.
Tuttavia il fenomeno, come già detto, era
rilegato al mondo del web, nessuno lo conosceva. Questo fino al 1 dicembre
2016, quando Bello FiGo fa la sua apparizione alla trasmissione Dalla vostra
parte, un programma condotto da Paolo Del Debbio che, di regola, dovrebbe
essere un'appendice di approfondimento del TG4. Ripeto: dovrebbe.
Ma torniamo a noi. Come dicevo, Bello FiGo
appare in TV, seduto davanti a Del Debbio, con tanto di tenuta swag,
parole a casaccio e di provocazione e sorriso a 32 denti, a soli tre giorni di
distanza dal Referendum Costituzionale (guarda caso). Lo stile che lo
contraddistingue. Il sunto di questo teatrino, per farla breve, è stato:
visione e commento dei video “Pasta con Tonno”, “Non pago affitto” e
“Referendum Costituzionale”, quest'ultimo pezzo dal testo elevato e aulico,
dove Bello FiGo invita tutti a votare sì al referendum così <<avremo 35
euro al giorno, in albergo a fare festa>>; intervento rabbioso e
populista di Alessandra Mussolini che non ha perso l'occasione per odiare
qualcuno dal colore diverso dal suo e trasmettere cotale odio ai telespettatori
attraverso un mezzo così basso e banale; Bello FiGo balla la dab dance e
ride in faccia alla sua avversaria, creando uno di quei momenti epicamente
trash della televisione italiana.
Ma ancora più trash è la reazione del
pubblico sul web i giorni seguenti. “Come, non avevi detto che sul web era già
conosciuto questo coglionazzo?” Sì, caro lettore, ma a reagire non sono stati
gli utenti “esperti”, bensì quelli che sguazzano alla ricerca di affermazione e
attenzione nonostante la loro ignoranza sotto agli articoli di giornale dall'argomentazione
più disparata, quelli che si lamentano anche dei dieci centimetri di
marciapiede rifatto sotto casa, che ha impedito loro di portare la spesa con
una traiettoria lineare del passo. Si vedono spuntare notizie che parlano di
date boicottate, di veri e propri gruppi di persone che vanno ai suoi concerti
solo per offenderlo verbalmente e fisicamente. L'apparizione su Rete4 di Bello
FiGo è diventato un caso mediatico.
Adesso possiamo ritornare a bomba. Siamo
nello sconcerto più totale (o nell'esaltazione, a seconda dei punti di vista)
dopo che Toto Barbato ha dato la notizia.
“Perché un locale come il Cage Theatre si
abbassa a tanto?”
“Si sono venduti pure loro!”
“È solo Marketing”.
“I soliti comunisti”.
“Verremo a tirargli le banane e le sedie”.
Una babele di opinioni. E la motivazione di
Barbato è una sola, irremovibile, che riporto a parole mie, sperando di aver
azzeccato il concetto: Bello FiGo non sarà al Cage per la musica, non sarà al
Cage per i soldi, non sarà al Cage per aumentare la notorietà del locale. Sarà
al Cage perché Toto vuole che Livorno si confermi per quello che è, o che
almeno era e dovrebbe essere: una città in controtendenza, una città capace di
sfidare l'opinione di un paese intero.
E vedendola da questa parte, c'è chi si è sentito
di paragonarlo al fenomeno del punk, Bello FiGo. In particolare a quella
degradante, sgradevole e incandescente meteora che sono stati i Sex Pistols, coloro
che hanno letteralmente preso per il culo un paese intero.
Altro rapido approfondimento: chi sono i
Sex Pistols? Be', sono una delle band più influenti nel mondo del punk-rock e
più in generale del rock. La loro carriera durò pochi anni alla fine dei '70,
all'attivo un solo album dal titolo “Never Mind the Bollocks, Here's The Sex
Pistols”, che italianizzato in un modo non proprio corretto vuol dire
“Sbattitene le palle, ecco i Sex Pistols”. La band passò alla storia per
diversi motivi: in primis per il suo inspiegato successo nonostante i quattro
componenti fossero degli inetti musicalmente parlando; per i loro live fatti di
parolacce, insulti al pubblico, sconcezze, degrado, sputi, grida anziché canto
e tutto ciò che poteva creare scandalo; il famoso concerto sul Tamigi in
concomitanza con il giubileo della regina, dove fu suonata e cantata a tutto
volume “God save the Queen”, un pezzo che diffamava esplicitamente la regina e
la monarchia. E tanti altri motivi. Viste con gli occhi del 2017 queste notizie
possono sembrare fuffa, niente di scandaloso. Pensate che quel che vi racconto
è accaduto nel '77 in un Inghilterra ultraconservatrice. Ho reso l'idea?
Comunque chi ideò questo meccanismo di
arricchimento tramite lo scandalo spietato ed estremo fu il manager/avvoltoio
dei Pistols, Malcolm McLaren, ex manager dei New York Dolls. Praticamente,
pensandoci bene, ha inventato una versione rude e ignorante delle boy band.
È qui che voglio invitarvi a ragionare, esponendovi
il mio umile pensiero. Il paragone tra Bello FiGo e i Sex Pistols – anche loro
più volte vittime di attacchi da parte di gruppi conservatori e denigrati
dall'Inghilterra benpensante - in tutta questa vicenda può anche starci. Ci ho
pensato pure io. Eppure c'è un enorme dettaglio che differenza le due realtà e
che rende l'una un tantino meno accettabile dell'altra. McLaren sfruttò quei ragazzi
per arricchirsi, ma involontariamente creò un movimento che raggruppò tutta la
frustrazione di giovani che sembravano non aver speranza, i quali grazie a
quella musica che esprimeva ira e rifiuto riuscirono a farsi sentire da una
società che li schiacciava e non lasciava loro via d'uscita. (Chi conosce la
storia del gruppo può giustamente recriminare la mia indifferenza a canzoni e
vestiari che ricordavano e inneggiavano al nazismo, lo so, e vi dico che, oltre
a condannare quel tipo di comportamento, con il mio ragionamento non c'entra
nulla, per capire quell'aspetto ci vorrebbe un articolo completamente dedicato
alla storia del punk inglese.)
Bello FiGo (o il suo ipotetico McLaren
alle spalle, chi può saperlo) al contrario, ha deciso di avere successo sì
prendendo in giro un paese intero, creando scandalo e andando controtendenza,
ma sfruttando l'ignoranza già fin troppo dilagante delle persone, qualcosa che
non contribuirà di certo a migliorare la situazione socio-culturale in qualche
modo.
Questo è per dire che accetto e approvo in
un certo senso la sfida lanciata dall'associazione The Cage, ma forse ci
sarebbe da spiegare che non per questo ogni deficiente che trolla gli
utenti su Youtube debba essere considerato come simbolo di una rivoluzione. Sembra
una cosa scontata, ma di questi tempi non lo è affatto.
Spero che Livorno abbia l'intelligenza di
non rendersi protagonista di atti di odio gratuito, che se ne vedono già troppi
in giro, e che ricambi la fiducia che i ragazzi del Cage hanno riposto nei
cittadini. Chi vuole andrà a vederlo, chi non vuole andrà a ubriacarsi da
qualche altra parte e sarà il pubblico a decidere. Questa è la libertà
artistica, gente. Anche se, purtroppo, continuo a vedere persone che commentano
la vicenda con offese cariche di una rabbia repressa che mi fa pensare che vada
oltre alla fastidio provocato dal pagliaccio di turno.
Ancora peggio sono le chiacchiere che ho
sentito per le strade, di persone che ascoltano solo la playlist di RDS che
sono divenute alabarde in difesa della musica e della cultura. Queste mie ultime
righe voglio dedicarle proprio a voi, che vi riempite così tanto la bocca.
Che dite quando i talent lanciano
ragazzetti senza sprint, quando nei salotti televisivi vediamo gli stessi volti
incerati, quando le notizie sono mezze verità? Che avete da dire sui concerti e
gli spettacoli sempre uguali nella vostra città, sulle soubrette inutili, sui
film natalizi, sul fazionismo bendato, sulla mancanza di vera comunicazione,
sulla mancanza di buona comunicazione, su tutta la merda che ci viene propinata
su schermi e dispositivi? Nessuno ha da dire niente? Bello FiGo è un fenomeno
da baraccone che andrebbe solo ignorato, su questo mi trovate pienamente
d'accordo, ma prima di divenire totalmente ipocriti, evitiamo di farlo
diventare il capo espiatorio di una decadenza delle arti che si trascina
malinconica da troppi anni. Anche perché questo dipende da tutti noi, popolo.
Impariamo ad assumerci le proprie colpe e a saper usarli gli occhi, ancor prima
di aprirli.
Non mi rimane altro da dire se non citare
Johnny Rotten, voce dei prima citati Sex Pistols, che, esausto della piega che
aveva preso la band, con un Sid Vicious in balia della droga e incapace di
suonare il suo basso, disse al pubblico della Winterland Ballroom di San
Francisco del 1978 alla fine del loro ultimo e disastroso concerto: “Avete mai
avuto l'impressione di essere stati fregati? Buonanotte”.
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Fonti:
Programma e attività dell'associazione
culturale The Cage:
Bello FiGo ospite a Dalla vostra parte:
Condivido le riflessioni dell'articolo ma vorrei aggiungerne alcune io,la mia personale opinione e' che Bello Figo sia la versione colored di Salvini,in che senso direte voi,nel senso che mentre Salvini sfrutta e fomenta i sentimenti razzisti di una certa Italia per guadagnare qualche voto e continuare a percepire stipendi da parlamentare,Bello Figo fa altrettanto con un l'altra parte di Italia per farsi un po' di pubblicità e guadagnare qualche soldo, insomma entrambi lo fanno per non doversi trovare un lavoro,ed entrambi uno come politico,l'altro come musicista sono penosi.Il problema è che gli idioti presenti in entrambi gli schieramenti più o meno in egual misura potrebbero dar vita ad episodi di violenza inutile e gratuita, per cui magari giovani ventenni disoccupati con il futuro rubato da una societa' schifosa gli uni pro e gli altri contro Bello Figo potrebbero darsele di santa ragione tra loro mentre chi gli ha rubato il futuro se la ride pensando quanto sono stupidi.La differenza sostanziale tra i Sex Pistols e Bello Figo sta ' nel fatto che i primi spingevano le nuove generazioni a ribellarsi contro la societa' borghese che voleva imprigionarli dentro i suoi schemi, mentre Bello Figo fa leva sugli schemi creati dalla società borghese ( destra,sinistra,razzista ,antirazzista)per spingere i giovani a darsele tra loro,una differenza non da poco
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