Bentornati amici di Livorno Artistica. Abbiamo da poco festeggiato i 3 anni di attività.
Oltre cento artisti sono apparsi su queste pagine, ma non ci fermiamo perché ci sono ancora tantissimi talenti creativi da farvi conoscere. Oggi è il turno del poeta e scrittore, Vincenzo Moggia.
Seguitelo sul suo blog (clicca qui) e leggete cosa ci ha raccontato di sè.
Oltre cento artisti sono apparsi su queste pagine, ma non ci fermiamo perché ci sono ancora tantissimi talenti creativi da farvi conoscere. Oggi è il turno del poeta e scrittore, Vincenzo Moggia.
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Un saluto a tutti i lettori di Livorno Artistica e a tutte
le artiste e gli artisti presenti! Mi chiamo Vincenzo Moggia, ho 32 anni e sono
uno scrittore livornese d’adozione, vivendo qui fin da bambino.
Oltre alla
passione letteraria coltivo molti altri interessi: sto terminando gli studi
Magistrali di filosofia della scienza; opero nell’associazionismo culturale, mi
occupo di divulgazione scientifica e del pensiero razionalista, storia delle
religioni e della spiritualità, ‘tematiche di confine’ (sulle quali mantengo
una posizione scettica); amo la letteratura, l’arte a 360° dalla pittura
classica alla videoarte sperimentale, le passeggiate tra boschi, colline e
borghi medievali, la musica, il cinema (specialmente i vecchi film in bianco e
nero)…
Il primo
incontro con la poesia l’ho avuto da ragazzino, tramite le opere di Paul
Verlaine, ‘Principe dei Poeti’, ancora oggi tra i miei preferiti. Del 2002 è il
mio primo esito, Quaderno blu.
Quest’opera si articola in una prima parte di prose poetiche e una seconda
parte in versi; si tratta di un percorso unitario la cui ‘occasione’ tematica
(per usare un denso termine montaliano) è l’incontro destabilizzante tra eros e
spirito. Questo fulcro tematico è però funzionale al lavoro che con quest’opera
faccio soprattutto sul piano semantico, una riflessione sul linguaggio e nel
linguaggio.
(...)L’aria vibra
nell’incredibile fermento che prelude all’immersione nei flutti del cielo
superiore. Il metafisico prende finalmente vita, il bronzo è mutato in oro, il
viaggio è compiuto: il pensatore è giunto alla fine del suo pensiero. L’artista
balbetta, né le sue mani conoscono i moti e le vie. Le forme sfuggono al
controllo per dare vita alla profonda apocalisse, e in essa il tempo è già
vinto! Si rivelano le curve del pensiero nella loro purezza, un individuo che
non è individuo si manifesta e rivela alla nudità di una mente decostruita e
risorta come forza indipendente. Circoli e ondulazioni cicliche creano le loro
vorticose architetture innanzi all’uomo trasceso ed impotente. I colori e le
matasse si sfaldano nel crogiolo dell’ultimo stadio (...)
Dopo aver ricevuto alcuni premi letterari e alcune
partecipazioni con i miei versi a riviste e spettacoli teatrali, nel 2006 ho
raccolto parte delle liriche scritte nel frattempo in una silloge, Attraverso la luce, organizzata intorno
a un percorso di perdita e ricostruzione di senso, senza abbandonare la
cosciente interrogazione sull’arte e sulla poesia, sui suoi rapporti con le
varie forme dell’indagine conoscitiva, nonché con le espressioni delle forze
più profonde e primitive che si agitano nell’umano.
Attraverso la luce è uscito lo scorso
novembre 2015 per Eretica Edizioni, con Prefazione del grande scrittore,
critico e giornalista letterario Mario Bernardi Guardi; sono in trattativa
edizioni dell’opera in lingua inglese e spagnola.
Desterò gli araldi adunerò ogni singola scintilla
per vedere i miei mondi
incorniciati dal fuoco:
in un solo istante
svaporeranno oceani i suoli
avvam-
peranno
in un lampo ovunque farà giorno
gli astri si faranno fiaccole
nel Cosmo e
non esisterà più tenebra
lo Spazio splenderà di luce il
vuoto
sarà fiamma.
Pur avendo mantenuto un proficuo rapporto con la scrittura
negli anni precedenti tale pubblicazione, ho iniziato a lavorare solo lo scorso
anno a una nuova silloge, dal titolo provvisorio di Cattedrali d’acqua. Qui, sto cercando di applicare e portare a
maturazione gli strumenti poetici finora messi a punto per confrontarmi in modo
immediato, in bilico tra disequilibrio e armonia, con le forze extra-umane che
abitano il mondo, in una sorta di dialogo intrecciato in un lessico simbolico
di risonanze panteistiche il cui nucleo interlocutorio d’elezione è incarnato
da alcuni esiti del grande poeta romantico Percy Bysshe Shelley.
Di seguito potete leggere uno dei miei scritti recenti, in anteprima assoluta per Livorno Artistica:
Resta in ascolto dopo il
risveglio notturno
fai penetrare il silenzio nei
chiarori vaghi
lungo i sentieri stormenti
stai nel fremito di polvere,
riposa
nel gorgo dell’immoto nell’ombra
satura d’umido e frescure:
è qui, sotto le foglie
i tuberi e le radici e le pieghe
dei rami
negli arbusti è sotto le
increspature, le superfici
Vorrei segnalare ai lettori che con alcuni amici, da molti
anni portiamo avanti una serie di incontri informali dedicati alla scrittura e
alla creatività letteraria, e siamo sempre aperti ad accogliere nuovi
partecipanti. Mie composizioni realizzate in queste occasioni, oltre a
riflessioni su filosofia, arte, letteratura e mie traduzioni poetiche
(specialmente da poeti americani contemporanei di cui sono un grande
appassionato) si possono trovare di quando in quando sul mio blog (clicca qui)
Sarei
lieto di ricevere eventuali feedback e commenti di qualsiasi tipo, o scambiare
idee con persone che condividano qualcuna delle mie passioni: potete
contattarmi a postadeilettori@gmail.com
Un grande ringraziamento a Livorno Artistica per l’invito e l’accoglienza!
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